ipotetica seconda persona a cui rivolgo le mie lusinghe; ché se il fato mi diede in sorte il dono di esprimermi in maniera antiquata, l'esistenza mi maledisse col timore di rivelarmi apertamente alla persona reale.
Ti chiederei una cosa: e temo tu possa capire quale - non la dirò, per diamine.
Domani, forse.
In eterno, domani.
Sognare, domani;
oggi morire.
Così insignificante è il percorso, che lo traccio di nuovo, una volta, e poi un'altra.
Quando ogni tappa sembrerà una conquista senza che io debba aver inventato un contorto arabesco
sarò felice,
spero.
- Cedi, di già? Non è un po' prestino?
- Che vuoi farci... il mondo reclama.
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