Scrivo ancora, correggo il tiro, cercando di rendere di me l'immagine che mi sono dato; ma è un'impresa interminabile - così spesso vario!
Hai qualche cosa da dire? Scrivi!
... e se così non fosse?
Se scrivessi per cercare il mio messaggio... insomma, che male ci sarebbe? Chi ha deciso che senza messaggio non può esserci testo? Reinterpretiamo la creazione. Dio probabilmente iniziò a plasmare senza avere la minima idea di quello che stava facendo - forse è stato meglio così!
La punteggiatura fa capolino qua e là; troppo spesso sottovalutata, introduce commenti, ritma il discorso, ordina i pensieri. Esaltazione della punteggiatura come mezzo espressivo! Potenza del segno pregno di significato.
Sul serio, lo avrai capito.
Non sai che dire.
Eppure lo fai; qualcuno pensa che dovresti impiegare meglio questo tempo, ma se Pennac, Poe, Moore e tutti gli altri avessero dato retta alla società dell'utile oggi ci ritroveremmo più poveri. Ambiguità della società produttiva: finché sogni sei un illuso, ma dimostra che la tua parola è commerciabile e -abracadabra- ti ritroverai coperto di onorificenze. E da lì il tracollo è prossimo, come un musicista che componga per soldi, dimentico della propria anima che in origine non riusciva a contenere se non consentendole la fuga in forma di armonia.
Ma quel tempo è finito.
Ed anche il tempo in cui potevi sperare nella passione si è concluso da un po'.
La società reclama il tuo posto nella produzione, e tu puoi solo cedere.
E cederai, stanne pur certo.
Con affetto,
la tua infanzia.
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